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Cosa sono gli HiMO e in cosa differiscono dagli HMO?

Conoscere la composizione del latte materno e i fattori che la influenzano è fondamentale per ottimizzare la nutrizione e la salute materna e del bambino durante la gravidanza e l'allattamento.  

Grazie al progresso delle conoscenze, i ricercatori hanno acquisito sempre più informazioni sui nutrienti e sui componenti bioattivi nel latte materno. 

3 mins lettura Giu 17, 2022

Il latte materno rappresenta la nutrizione ideale per i lattanti ed è associato a benefici per la salute a breve e lungo termine. 

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) raccomanda l'allattamento al seno esclusivo durante i primi 6 mesi di vita, continuato fino a 24 mesi o oltre, con un'adeguata alimentazione complementare.

Conoscere la composizione del latte materno e i fattori che la influenzano è fondamentale per ottimizzare la nutrizione e la salute materna e del bambino durante la gravidanza e l'allattamento.

Grazie al progresso delle conoscenze, i ricercatori hanno acquisito sempre più informazioni sui nutrienti e sui componenti bioattivi nel latte materno.

Anche Nestlé è impegnata nella ricerca sul latte materno, con un programma di ricerca dedicato chiamato LIFE (Lactation for Infant Feeding Expertise). Il programma LIFE nasce con l’obiettivo di comprendere meglio la composizione del latte materno durante il periodo dell'allattamento ed è basato sulla collaborazione con enti di ricerca in tutto il mondo. 

Ad oggi sono già stati raccolti migliaia di campioni di latte materno, analizzati con gli strumenti e le tecniche più avanzate.

 Nell'ambito della ricerca sul latte materno, si possono citare gli ultimi studi condotti su una frazione particolare, rappresentata dagli HMO (Human Milk Oligosaccharides), cioè gli oligosaccaridi del latte materno.

Gli HMO rappresentano il terzo costituente della frazione solida del latte materno e, pur essendo degli zuccheri, non hanno funzione energetica. Gli studi condotti fino ad ora, infatti, mostrano che questi componenti sono coinvolti non solo nell’equilibrio della microflora intestinale del lattante, ma anche nello sviluppo del sistema immunitario.

In base ad alcune ricerche preliminari, alcuni HMO, tra cui quelli contenenti acido sialico, potrebbero contribuire anche allo sviluppo delle funzioni cognitive.

Con il progredire della ricerca nutrizionale, prosegue anche l'avanzamento delle tecnologie per la produzione di alimenti destinati ai lattanti e bambini nella prima infanzia, da utilizzare, su indicazioni del Pediatra, quando il latte materno non è disponibile. 

Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di moderne biotecnologie, è stato possibile realizzare degli oligosaccaridi di sintesi, con la stessa struttura chimica degli HMO. Questi zuccheri, non derivando dal latte materno, sono chiamati HiMO (Human identical Milk Oligosaccharides), come definito dall’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare). 

Ad oggi, nei latti formulati possono essere utilizzati diversi HiMO, caratterizzati da un elevato profilo di sicurezza, tra cui il 2’FL, il DFL, l’LNT, il 3’SL ed il 6’SL.  

 

Bibliografia essenziale: 

Bode L. Glycobiology 2012; 22 (9): 1147–1162 

Bode L. Early Human Development 2015; 91: 619–622 

Rousseaux A et al. Frontiers in Immunology. 2021; 12: 680911 

Berger PK et al. PLoS ONE 2020; 15(2): e0228323 

Cho S et al. American Journal of Clinical Nutrition 2021; 00:1–10