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Cosa sono gli HMO?

Gli oligosaccaridi, presenti in abbondanza nel latte materno, sono zuccheri che non vengono digeriti: raggiungono direttamente l'intestino dove esplicano una importante funzione prebiotica e di supporto al sistema immunitario. Ecco quali sono, come agiscono e perché sono così importanti.

4 mins lettura Giu 17, 2022

Il latte materno rappresenta la nutrizione ideale per i lattanti ed è associato a benefici per la salute a breve e lungo termine.  

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) raccomanda l'allattamento al seno esclusivo durante i primi 6 mesi di vita, continuato fino a 24 mesi o oltre, con un'adeguata alimentazione complementare.  

Conoscere la composizione del latte materno e i fattori che la influenzano è fondamentale per ottimizzare la nutrizione e la salute materna e del bambino durante la gravidanza e l'allattamento.  

Grazie al progresso delle conoscenze, i ricercatori hanno acquisito sempre più informazioni sui nutrienti e sui componenti bioattivi nel latte materno. 

Anche Nestlé è impegnata nella ricerca sul latte materno, con un programma di ricerca dedicato chiamato LIFE (Lactation for Infant Feeding Expertise). 

Il programma LIFE nasce con l’obiettivo di comprendere meglio la composizione del latte materno durante il periodo dell'allattamento ed è basato sulla collaborazione con enti di ricerca in tutto il mondo. 

Ad oggi sono già stati raccolti migliaia di campioni di latte materno, analizzati con gli strumenti e le tecniche più avanzate. 

Nell'ambito della ricerca sul latte materno, si possono citare gli ultimi studi condotti su una frazione particolare, rappresentata dagli HMO (Human Milk Oligosaccharides), cioè gli oligosaccaridi del latte materno. 

Gli HMO sono oligosaccaridi contenuti in abbondanza nel latte materno. Dopo il lattosio e i grassi, rappresentano il terzo componente solido del latte umano, con una concentrazione superiore a quella delle proteine. 

Gli HMO sono specifici del latte materno, dove ne sono stati osservati oltre 200 tipi differenti, mentre sono presenti in quantità decisamente inferiori (e con composizione diversa) nel latte vaccino e in quello di altri animali d’allevamento. 

La loro varietà e concentrazione cambiano da donna a donna e dipendono anche da caratteristiche genetiche. Inoltre, la loro produzione varia nel corso dell'allattamento: ad esempio, il primo latte, o colostro, contiene una concentrazione quasi doppia di HMO rispetto al latte maturo. 

In base alla loro composizione, gli HMO possono essere suddivisi in tre famiglie: 

  • Neutri: caratterizzati dalla presenza di uno zucchero particolare, il fucosio. Il più abbondante è il 2-FL (2’-fucosil-lattosio), che da solo costituisce circa il 30% di tutti gli oligosaccaridi presenti nel latte materno. In questa categoria troviamo anche il DFL (difucosillatosio); 
  • Neutri senza fucosio: non contengono il fucosio, ne fa parte il LNT (latto-N-tetraosio), che è il più abbondante in questa famiglia e in media è il quarto per abbondanza nel latte materno. 
  • Acidi: in questa famiglia di oligosaccaridi, che contengono acido sialico, vi sono ad esempio il 3’-SL (3’-sialil-lattosio) e il 6’-SL (6’-sialil-lattosio) 

 

A cosa servono gli HMO? 

Questi oligosaccaridi non hanno funzione energetica e sono in grado di svolgere altre fondamentali attività. 

Numerosi studi scientifici, hanno infatti dimostrato che: 

  • funzionano da “nutrimento” per alcuni batteri favorevoli per l’organismo, contribuendo all’equilibrio della flora batterica intestinale; 
  • stimolano la produzione di sostanze (ad esempio, alcune proteine importanti per la permeabilità intestinale) che favoriscono il fisiologico “effetto barriera” dell’intestino contro l’azione di microbi potenzialmente dannosi (i cosiddetti “patogeni”); 
  • contribuiscono allo sviluppo e alla modulazione della risposta immunitaria (attraverso la differenziazione di alcune cellule del sistema immunitario e la produzione di alcuni composti, come le citochine, coinvolte nei meccanismi di regolazione della risposta immunitaria). 

Si è inoltre ipotizzato che alcuni HMO con acido sialico, possano avere un ruolo anche nello sviluppo del cervello e di conseguenza della funzione cognitiva.  

Per investigare questa ipotesi, sono stati condotti alcuni studi preliminari (pre-clinici) che hanno mostrato una prima associazione tra HMO con acido sialico e sviluppo neutro-cognitivo. 

La ricerca prosegue ed nuovi studi potranno indagare ulteriormente questa associazione e chiarire il meccanismo di azione. 

Con il progredire della ricerca nutrizionale, prosegue l'avanzamento delle tecnologie per la produzione di alimenti destinati ai lattanti e bambini nella prima infanzia, da utilizzare, su indicazioni del Pediatra, quando il latte materno non è disponibile 

Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di moderne biotecnologie, è stato possibile realizzare degli oligosaccaridi di sintesi, con la stessa struttura chimica degli HMO. 

Questi zuccheri, non derivando dal latte materno, sono chiamati HiMO (Human identical Milk Oligosaccharides), come definito dall’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare). 

Ad oggi, nei latti formulati possono essere utilizzati diversi HiMO, caratterizzati da un elevato profilo di sicurezza, tra cui il 2’FL, il DFL, l’LNT, il 3’SL ed il 6’SL. 

 

 

Bibliografia essenziale: 

Bode L. Glycobiology 2012; 22 (9): 1147–1162 

Bode L. Early Human Development 2015; 91: 619–622 

Rousseaux A et al. Frontiers in Immunology. 2021; 12: 680911 

Hauser J et al. Molecular Psychiatry 2021; 26:2854–2871 

Cho S et al. American Journal of Clinical Nutrition 2021; 00:1–10