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I pianto del bambino e il magone della sera

Da qualche tempo il piccolo piange inconsolabile sempre allo stesso momento. Forse si tratta del famoso "magone della sera"... ma che cos'è esattamente?

3 mins lettura Feb 24, 2016

Il pianto del bambino: all'inizio non ci si fa molta attenzione poi, poco a poco, ci si comincia a preoccupare... Ma la cosa più frustrante è la sensazione d'impotenza di fronte al tuo bambino, che sembra davvero inconsolabile! Spiegazioni e astuzie per aiutare il tuo tesorino ad attraversare questo periodo di transizione.

Pianto del bambino: perché tanta tristezza?

Il pianto legato al magone della sera è facilmente riconoscibile. Esso non ha niente a che vedere con quello causato dalla fame o dal dolore! Questo pianto è infatti intenso e assomiglia a delle vere e proprie grida di rabbia, che possono durare da alcune decine di minuti a un'ora e a volte anche più. Il magone si presenta sempre allo stesso momento della giornata, in genere poco prima del calare della notte.

Non preoccuparti eccessivamente, queste crisi di pianto senza motivo apparente nella maggior parte dei casi non sono nulla di grave: il piccolo ha preso delle abitudini quando era nella tua pancia e il momento in cui era più sveglio e agitato era a inizio serata. In più, ha ancora difficoltà a capire la differenza fra il giorno e la notte e questo pianto è necessario per adattarsi al nuovo ritmo sonno/veglia.

Alcuni pediatri dicono che queste crisi di pianto permettono anche al piccolo di scaricarsi dalle angosce e dalle frustrazioni accumulate, di rilassarsi dopo una giornata ricca di scoperte e di emozioni. Il piccolo fa ricorso al pianto perché non ha ancora altri mezzi di comunicazione a sua disposizione.

Ma non temere: il magone della sera è passeggero! In genere scompare rapidamente.

Fare le mosse giuste

Non esiste una soluzione miracolosa che funzioni per tutti i bambini. Ognuno è diverso e sta a te trovare ciò che funziona meglio con il tuo. Una cosa è certa: il piccolo ha bisogno di te. Inutile quindi lasciarlo piangere pensando che smetterà da solo quando ne avrà abbastanza. Inutile anche volerlo far tacere ad ogni costo: il piccolo ha bisogno di versare qualche lacrima per trovare il suo ritmo!

La soluzione? Prendilo in braccio e cullalo parlandogli dolcemente. Ad alcuni bambini piace anche che si cammini con loro in braccio, che li si culli nel marsupio o nella fascia, che gli si faccia il bagnetto o che li si massaggi. Questo momento però non deve durare a lungo. Dopo qualche minuto prova a rimetterlo a letto. Si agita ancora un po'? È normale, spesso le notti dei piccoli incominciano così. Lascialo tranquillo, si addormenterà.

All'inizio è un piacere lasciare che il piccolo si addormenti fra le tue braccia. Ma, trascorse le prime settimane, mettilo nella sua camera quando è ancora sveglio. Troverà da solo il modo di consolarsi: il pollice, il suo orsacchiotto.

Prova anche a non perdere la calma: il piccolo lo percepirebbe e questo non farebbe altro che aumentare il disagio. E sii paziente! Certi bambini ci mettono diverse settimane, o addirittura diversi mesi, per adottare il nuovo ritmo!

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